Il sarto italiano Andrea Luparelli titolare della Sartoria Ripense.
For The Discerning Few: Per coloro che non lo sanno, potrebbe presentarsi e dirci un po’ del suo background?
Andrea Luparelli: Con piacere. Sono Andrea Luparelli, titolare della Sartoria Ripense, nel cuore di Roma, una piccola culla del Made in Italy dedicata all’abbigliamento maschile e a tutto ciò che è“bespoke”, qualità e stile.
FTDF: Quando è iniziata la sua passione per l’abbigliamento?
Andrea Luparelli: Da piccolo, grazie a mio nonno sarto che osservavo affascinato mentre “creava”. Come potevo non appassionarmi a un mestiere così nobile, non continuare quella tradizione raccogliendo la sua preziosa eredità? Successivamente, ho avuto la fortuna di incontrare Gianluca Bocache eRoberto Salvucci (specializzati in produzione artigianale di calzature per uomo) e l’unione della nostra passione, dell’esperienza e progettualità hanno fatto nascere la Sartoria Ripense.
FTDF: La Sartoria Ripense non realizza solo abiti su misura ma anche cappotti, camicie, maglie in cashmere, calzature su misura e persino ombrelli! Avrebbe mai immaginato, ai suoi inizi, che l’offerta si sarebbe così tanto ampliata e diversificata?
Andrea Luparelli: A dire il vero sì! La visione della sartoria è stata fin dall’inzio a 360°. La mission era creare un « guardaroba » completo e non solo per i capi d’abbigliamento ma fin nel più piccolo dettaglio. E l’accessorio è concepito con lo stesso concetto del « su misura »… persino la fibbia di una cintura può essere personalizzata. La parola « standard » nel nostro vocabolario non esiste.
FTDF: Aveva un’icona di stile da giovane? Se sì, chi era e cosa aveva di speciale per affascinarla?
Andrea Luparelli: Se dico James Bond (sia Sean Connery che Roger Moore) non devo neanche spiegare il perché, credo! Ma aggiungo anche Steve McQueen, tutt’altro tipo di personaggio e icona. Perché in fondo anche il mio stile oscilla fra questi due poli.
FTDF: Ha un suo personale dress code, il suo « decalogo »?
Andrea Luparelli: Come potrei non averlo! Il mio guardaroba è la regola. Nulla è casuale, improvvisato, tutto segue un regime di stile e gusto. Mai potrei scegliere una scarpa marrone per un abito blu.
FTDF: Secondo lei, qual è la chiave per essere eleganti?
Andrea Luparelli: Non eccedere mai. Non sono per gli eccessi, le estremizzazioni, chic sì ma non radicale. Per me la cosa fondamentale è sentirsi naturali in ciò che si indossa. Essere se stessi nei propri panni.
FTDF: Lei viaggia spesso per lavoro. In quale città trova che la gente sia più elegante?
Andrea Luparelli: Direi che ogni mio cliente è sempre elegante, a prescindere dalla città in cui si trova! Non è raro che mi imbatta nell’eleganza quando viaggio per il mondo; in più occasioni ho apprezzato il gusto all’estero. Ma una nota di merito va a Parigi, città che trasuda eleganza. Quello francese resta, a mio avviso, il miglior buongusto sartoriale.
For The Discerning Few ringrazia Andrea Luparelli per la sua disponibilità, la sua semplicità e la sua gentilezza.
Questa intervista è stata condotta da Virgile MERCIER e Pierre-Antoine LEVY per For The Discerning Few, Maggio 2011.
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